
Gennaio è il mese più freddo dell’anno ma, osservando gli alveari nelle giornate soleggiate, possiamo notare le api che escono per effettuare i voli di purificazione e qualcuna di esse che rientra carica di polline dalle prime fioriture (nespolo, nocciolo), sintomo che la regina ha ripreso la deposizione.
E’ importante soppesare le arnie, per valutare la disponibilità di scorte e, al bisogno, intervenire con alimentazione di soccorso a base di candito.
Controllando i residui nei cassetti, si può capire la posizione e la consistenza del glomere.
L’apicoltore, in inverno, si concentra sulla manutenzione delle arnie e dell’attrezzatura, facendo lavori di falegnameria, ripulendo gli strumenti, revisionando le arnie vuote giacenti in magazzino, procurando fogli cerei e telaini, per non farsi cogliere impreparato nella nuova stagione.

Verso la fine del mese le giornate si allungano e nelle ore centrali, più calde e soleggiate, quando la temperatura supera i 12°C, si può andare oltre a un’osservazione esterna e procedere con delle brevissime visite agli alveari che da fuori presentano una situazione anomala.
Con una rapida ispezione, si può facilmente valutare la vitalità e la popolosità delle famiglie, approfittando per “stringere” le famiglie, portando all’esterno del diaframma eventuali favi non completamente coperti di api. (in questo periodo la famiglia non è mai troppo stretta).

Da adesso in avanti, sia per le api che per l’apicoltore incomincia progressivamente il lavoro vero e proprio. Bisogna approfittare delle giornate più calde e non ventose per effettuare le prime visite: vanno controllate le quantità delle scorte ed eventualmente integrarle con candito, la compattezza e l’estensione della covata indice anche della qualità della regina e dello stato generale di salute delle famiglie. Se durante i controlli si trovano famiglie orfane bisogna procedere alla riunione con altre deboli.
Si può cominciare ad allargare il nido fornendo telaini già costruiti che di norma vanno posizionati tra l’ultimo telaino di covata e uno di scorta. L’allargamento va effettuato con estrema prudenza in quanto ci possono essere ancora bruschi abbassamenti termici. Verso fine mese si può iniziare a pareggiare le famiglie togliendo telaini di covata dalle colonie forti reinserendoli in quelle deboli. Non più di un telaino per volta in quanto si rischia che le famiglie deboli non riescano a riscaldare la covata inserita.