Il nome
Il Konik è una razza poco nota, al di fuori della propria patria, ma con un forte richiamo territoriale presente nel nome. La parola “konik” è, infatti, un diminutivo del vocabolo polacco koń, che significa “cavallo”.
La storia
La razza Konik fu creata dai contadini polacchi, che agli inizi del XIX secolo operarono degli incroci tra i propri cavalli e i Tarpan, che erano cavalli selvatici eurasiatici, ormai estinti. L’ultimo esemplare di questa specie, di cui si ha notizia, morì in cattivitĂ in Ucraina nel 1918 o nel 1919. L’animale, originario della Foresta di BiaĹ‚owieĹĽa era stato spostato in un parco di proprietĂ del conte Zamojski, situato nei pressi di BiĹ‚goraj, nel sud della Polonia, assieme ad un piccolo gruppo di suoi simili.
Nel 1954, l’Accademia Polacca delle Scienze creò una riserva per preservare questa razza che, nel 1982, fu introdotta negli Oostvaardersplassen dei Paesi Bassi, dove oggi si contano oltre duemilacinquecento esemplari.
Le caratteristiche
il Konik ha delle dimensioni realmente ridotte, a partire dall’altezza, che di solito si aggira attorno ai 130 centimetri e in generale non supera i 140 centimetri. Il peso raggiunge al massimo 380 Kg, con una media attorno ai 320 – 350 Kg.
Questo cavallo è un animale mesomorfo, con una struttura corporea piuttosto muscolosa ed un fisico tipico dei cavalli cresciuti a stretto contatto con l’uomo, per aiutarlo nel lavoro nei campi, ad esempio, o nei trasporti. Il Konik presenta una frugalità sviluppata ed una discreta resistenza ai climi ostili.
Oggi possiamo notare delle linee più gentili di quelle dell’origine della razza e le dobbiamo agli stalloni arabi con cui il Konik è stato incrociato negli anni. Il bel mantello può assumere svariate colorazioni: le più frequenti sono sorcino e isabella, che presentano spesso una riga centrale, come avviene nel mantello del mulo, mentre la criniera e la coda sono più scure, spesso grigio e baio.
Dal punto di vista caratteriale, il Konik è un animale noto per il suo temperamento docile e, allo stesso tempo, per la sua indole molto determinata e coraggiosa. In alcuni casi si possono riscontrare esemplari maggiormente indipendenti o, addirittura, ribelli ma senza mai diventare aggressivi o pericolosi.
Le attitudini
Da sempre questa razza di cavalli viene utilizzata dall’uomo per svolgere mansioni legate all’attività agricola nei campi, ma oggi possiamo vederla anche convertita ad altri tipi di compiti. Ad esempio, un animale di questa forza e di questa taglia può essere impiegato anche come pony da sella per la campagna, oppure per attività di trekking.
Ubicazione
Questa razza di pony semi-selvaggia, originaria della Polonia e della Bielorussia, è stata introdotta in Lettonia, nei Paesi Bassi, nel Regno Unito e, infine, anche in Italia.
Ad oggi, nel nostro Paese, risultano essere censiti solamente i sei cavalli di razza Konik presenti presso l’Oasi dei Quadris.
Nel 1988 alcuni soggetti, provenienti dalla Riserva naturale di Oostwaardersplassen furono trasferiti in Friuli, inizialmente nell’area del Monte Cuar ,dove per parecchi anni vissero allo stato semi-brado. Successivamente, nel 1999 furono trasferiti a Malga Amula nel comune di Trasaghis (UD) dove in un paio d’anni i Konik raggiunsero il numero di quindici individui, i quali ripulivano i pascoli abbandonati, allargando la zona di frequentazione da Amula alle pendici di Cuar.
Dal 2004, gli animali incominciarono a morire, alcuni di morte naturale, la gran parte in circostanze misteriose. Tre di loro furono trovati avvelenati nel 2005, vicino agli stavoli sopra Avasinis.
Nel 2014 gli ultimi 3 esemplari rimasti sono stati portati qui all’Oasi.
I tre esemplari erano uno stallone, a cui fu dato il nome di Rocco, una giumenta incinta, che fu chiamata Belen e una puledra, probabilmente loro figlia, che fu chiamata Ludmilla.
Oggi la famigliola si è allargata con tre nuove nascite: Marius (27/03/2014), Marco (15/02/2015), Rosa (07/03/2017).